Sito web realizzato con il sostegno della Regione Lazio per Biblioteche, Musei ed Archivi - Piano Annuale 2021, L.R. 24/2019
PARCO
FLORA
Sono querce come la roverella e soprattutto il cerro a comporre i boschi di caducifoglie che occupano il settore del Quarto, spesso rivestendo interi versanti collinari e preceduti da boscaglie pioniere che tendono a chiudere gli spazi dei pascoli aperti. Al di sotto delle querce è presente talvolta un secondo strato arboreo, rappresentato da specie di minori dimensioni quali l’orniello, l’acero minore e l’acero campestre. Nel sottobosco crescono biancospini, caprifogli, la berretta del prete dai curiosi frutti color porpora e arancio, asparagi selvatici. In aree caratterizzate da ristagno d’acqua s’incontrano boschetti di frassino meridionale, accompagnato dal sempre più raro olmo.
Quanto ai valloni tufacei, ospitano una comunità vegetale sorprendente soprattutto per la limitata estensione di tali ambienti. La ragione sta nei fattori climatici, in particolare l’umidità, che condizionano la presenza di specie come il faggio normalmente presente a quote ben maggiori (oltre i 1000 m, mentre qui s’incontra a 200-300 m). Il fondo delle forre ospita boscaglie di nocciolo e, presso i corsi d’acqua, di ontano nero, pioppo nero, salice bianco. Sulle ripide pareti si arrampicano contorti lecci, bagolari e fichi.
Ampie superfici dei pascoli sono invase da cespuglieti, formati da rosacee quali il biancospino, il prugnolo, il pero mandorlino e varie specie di rosa selvatica. Prati e pascoli, generalmente derivati dal disboscamento, sono ricchi di piante erbacee annuali e perenni, tra cui orchidee come la rara Orchis laxiflora. Anche le aree archeologiche del parco, infine, ospitano comunità vegetali peculiari con boschetti di roverella sulla sommità delle tombe a tumulo, lingue cervine negli anfratti più bui, bulbose a fioritura primaverile quali ciclamini e anemoni, tappeti di edera.
In sintesi, le specie censite nel Parco sono 947.